Passa ai contenuti principali

Vermouth, Il vino fortificato di Torino, simbolo del Piemonte – Le iniziative di Borghi d’Europa e la collaborazione con il Parlamento Europeo




 


In occasione delle elezioni europee 2024 (così come era avvenuto nel 2019), la rete di informazione Borghi d’Europa rinnova la selezione dei Territori da inserire nei progetti del prossimo quinquennio.

In collaborazione con il Parlamento Europeo e la sua community insieme-per.eu Borghi d’Europa accompagna le azioni delle istituzioni europee affiancandole nel sollecitare la partecipazione dei cittadini dei Borghi alla consultazione europea.

insieme-per.eu è una comunità di persone che credono nella democrazia e che vogliono darle un significato reale con l’avvicinarsi delle prossime elezioni europee. Mette in contatto persone provenienti da tutta Europa perché possano incontrarsi, condividere conoscenze e acquisire nuove competenze, incoraggiando nel contempo altre persone a votare nel 2024.

A Torino Borghi d’Europa ha voluto ricordare la tradizione del Vermouth.

Il Vermouth di Torino è uno dei prodotti Italiani più noti e degustati al mondo, un prodotto con profonde radici territoriali, legato al Piemonte e alla città di Torino, che si può bere liscio ma che ha un legame stretto con la miscelazione; la sua aromaticità ed il ridotto apporto alcolico lo rendono una base perfetta per preparare cocktail come ad esempio i grandi classici Negroni e Martini Cocktail.

Il suo nome deriva dal termine tedesco Wermut che significa “Artemisia”. L’ Artemisia absinthium, nota anche con il nome di Assenzio, è una pianta erbacea perenne conosciuta per le sue proprietà medicamentose. La tradizione di aromatizzare i vini con erbe e radici per renderli medicinali affonda le sue origini in epoca greca e romana; ricette del vino di assenzio, impiegato come tonico digestivo e a fini terapeutici, si trovano anche nei ricettari della farmacopea medievale.

Il Vermouth come lo conosciamo oggi nasce nel 1786; ad inventare la prima formula, miscelando vino moscato con l’aggiunta di alcol e una infusione di erbe e spezie, fu Antonio Benedetto Carpano, erborista e distillatore di Biella trasferitosi a Torino. Il successo fu immediato ed il vermouth, molto apprezzato dalla Casa Reale dei Savoia, diventò l’aperitivo per antonomasia e uno dei simboli della città di Torino. A metà dell’Ottocento le bottiglie di vermouth vennero esportate inizialmente in Francia e in Spagna e successivamente in America Latina e negli Stati Uniti.

Il primo Regolamento Comunitario che ha riconosciuto ufficialmente il “Vermouth Torino” è stato pubblicato nel 1991. Nell’anno 2017 fu emanato il disciplinare di produzione dell’indicazione geografica “Vermut di Torino/Vermouth di Torino” e nell’anno 2019 è stato costituito il Consorzio del Vermouth di Torino, un organismo che si impegna nel progetto di tutela, valorizzazione e promozione della bevanda IGP sia in Italia che all’estero.

Le formule create dai produttori possono essere le più variegate; per questo ogni vermouth presenta differenti caratteristiche, ma gli ingredienti devono in ogni caso essere scelti con grande cura per poter creare una bevanda che liberi nel bicchiere il giusto equilibrio. 

Fare il vermouth è una vera arte; ancora oggi le ricette vengono custodite gelosamente dalle case produttrici.

L’ingrediente di base per la produzione del vermouth è il vino bianco o rosso, in percentuale del 75%, dolcificato e aromatizzato con un’infusione alcolica di erbe, bacche e spezie. Il principale aromatizzante è l’Artemisia (nelle varietà pontico e romano) che viene coltivata e raccolta principalmente in Piemonte, alla quale si possono aggiungere una ricchissima varietà di botaniche, quali ad esempio maggiorana, origano, salvia, camomilla romana, ginepro, sambuco, zenzero, arancio amaro ecc. 

In relazione al tenore degli zuccheri impiegati le tipologie sono: extra secco o extra dry, secco o dry, e dolce. Ogni prodotto esprime la propria peculiarità di aromi, profumi, gusto e tonalità di colore. 

Antonella Pianca


Commenti

Post popolari in questo blog

Il Buon Paese - Borghi d'Europa nel Friuli Occidentale

La montagna dell'informazione - Esperienze di gusto in Valle Grana,Valle Stura e Valle Gesso, a cura dell'Ecomuseo Terra del Castelmagno

BORGHI D'EUROPA E LA COLLABORAZIONE INFORMATIVA CON IL PARLAMENTO EUROPEO - Cardito (Campania) nella rete